venerdì 19 aprile 2013

Una birra con me tra un anno


Ci volle un sacco di tempo per trovarti, e gli sforzi non erano finiti lì. Dovevamo programmare quando vederci, e tu eri sempre pieno di impegni. Alla fine riuscimmo a fissare un appuntamento. Una volta arrivato davanti al bar italiano dove ci saremmo dovuti vedere per una semplice birra, iniziai ad agitarmi. Volevo sapere tutto di te, in modo da trovare delle risposte alle domande che mi assillavano tanto.

Seppur con qualche minuto di ritardo, arrivasti. Un grandissimo sorriso, e l'aspetto di uno che non ha il tempo di guardarsi allo specchio, da tanto che è impegnato. Una volta entrati, trovammo un piccolo spazio, in mezzo alla calca, dove poterci fermare a parlare. Continuavi a sfoderare acronimi in inglese, e raccontavi di come fosse eccitante quello che facevi. Sembravi quasi commosso quando parlavi di come non ti aspettavi che un'esperienza all'estero avrebbe cambiato così tanto la tua vita. Di come le tue convinzioni sul tuo futuro sarebbero state distrutte, e poi ricostruite in modo da essere più solide di prima. Ogni parola che usciva dalla tua bocca mi faceva sentire sempre più impaziente e curioso riguardo quello che avrei dovuto affrontare, e non riuscivo a smettere di fare domande.

Dopo circa una mezz'ora dicesti che non ti saresti potuto trattenere oltre, così mi salutasti e ti incamminasti verso la porta. Con il mio solito modo di fare, richiamai la tua attenzione alzando la voce. C'era una domanda che dovevo assolutamente farti. Ti chiesi se saresti rimasto in Svezia dopo esserti laureato. Con lo sguardo pieno di malizia, scoppiasti in una risata: "non te lo posso dire, è una sorpresa!".

venerdì 12 aprile 2013

Una cosa che ho sempre amato della Svezia

Se c'è una cosa che ho sempre amato della Svezia, è la natura. In qualsiasi stagione, offre uno spettacolo impagabile. Che sia coperta di neve, o trafitta dal sole, riesce a sempre a suggestionarti.

A volte, mentre si passeggia lungo un sentiero, è bello abbandonare il percorso per seguirne uno scelto da noi e basta.
A volte, mentre si impazzisce tra modelli e simulazioni che non funzionano, è bello abbandonare il caos, e andare a cercare conforto nella natura.

Proprio come fa una delle mie artiste svedesi preferite, Vanbot, nel suo ultimo video. Prende la metro, scende ad Hallonbergen (significa "la collina di lamponi", o qualcosa del genere) e poi via a correre su una pianura innevata con alcuni alberi spogli.

Vanbot
Se vi è piaciuto, potete supportare l'artista comprando il brano su iTunes oppure scaricare gratuitamente la traccia da qui.

domenica 7 aprile 2013

Consigli per gli acquisti: Hagaparken

Hagaparken è un parco settecentesco in cui si trovano diversi edifici reali. Devo ammettere che alcuni di questi edifici possono apparire un po' bizzarri però hanno un loro fascino. In queste foto potete vedere ciò che ha maggiormente catturato la mia attenzione: il tempio dell'eco (Ekotemplet) ed il padiglione cinese (Kinesiska paviljongen). Il primo compare, per alcuni istanti, nel video della bellissima Can't find entrance dei Those dancing days (gruppo musicale svedese).
Il tempio dell'eco


Il tempio dell'eco


Il padiglione cinese

Il padiglione cinese (notare il materiale del tetto: non vi ricorda i tetti degli edifici di Gamla Stan?)

lunedì 1 aprile 2013

Il secondo ritorno in Svezia



A volte vuoi scappare dalle cose che hai cercato per più di due anni. Perché come hai detto in precedenza, ti possono anche far star male.

 A volte ti viene in mente che a tutta quell'indifferenza e regalità forse non riuscirai ad abituarti, neanche tra cent'anni. È affascinante come le convinzioni ci portino molto lontano, per poi sbatterci in faccia una realtà che non sempre riusciamo a sopportare.

A volte vuoi scappare dalle cose che hai cercato per più di due anni. Nella speranza di ritornare ad avere a che fare con ciò che hai cercato; più consapevole del fatto che sia la tua strada.