domenica 24 febbraio 2013

Il mio rapporto con Spotify in tre atti

Da pochi giorni sono venuto a conoscenza del fatto che ora Spotify è disponibile anche in Italia.

Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, si tratta di un servizio di streaming musicale on demand, tramite il quale è possibile ascoltare più o meno la musica di tutto il mondo; o almeno quella che è stata registrata. È stato inventato da Daniel Ek, svedese classe 1983, alla tenera età di 23 anni.

ATTO I
Avevo già sentito parlare di Spotify, perciò lo scaricai appena arrivai qua. Immediatamente creò dipendenza. Poter ascoltare qualsiasi cosa mi faceva sentire potente. Le molteplici funzionalità mi facevano impazzire, e stavo ad usarlo ore ed ore.

ATTO II
Dopo circa una settimana, iniziarono ad arrivare le pubblicità; riservate agli utenti che non pagano l'abbonamento premium. Ogni circa 4 canzoni passavano un paio di messaggi in cui una voce squillante ti chiede se ti sei mai chiesto come sarebbe essere iscritto a Spotify premium, oppure qualche suggerimento musicale (se eri fortunato).

ATTO III
Ad oggi uso Spotify, ma con cautela. È un magnifico modo per scoprire nuovi artisti e combattere la pirateria, però - come direbbe un mio caro amico - quando sento un messaggio pubblicitario mi viene un po' la bocca storta.

Schematica illustrazione della mia interazione con Spotify durante la pubblicità
Link al sito internet di Spotify

domenica 17 febbraio 2013

Sei mesi in Svezia - non so suonare la chitarra.

Si dice che quando ci si vuole trasferire -più o meno definitivamente- in un posto, i primi mesi sembrino una vacanza.

Così come in una nuova relazione, c'è il periodo delle novità. Quel periodo in cui tutti gli aspetti dell'appena accalappiato partner, dai più appariscenti ai più reconditi, sembrano una grande ed interessante scoperta. Tutte queste parti vivono in armonia nel nostro cervello, e contribuiscono a creare una fantastica immagine di chi ci sta accanto.

Una volta passati alcuni mesi, diciamo sei, tutti questi aspetti del proprio partner iniziano a non sembrare più così armoniosi. Diciamo che alcuni ci infastidiscono, o ci fanno addirittura soffrire. Allora si inizia ad avere un'idea meno stereotipata e idealizzata di chi ci sta accanto. Ed è un po' come iniziare di nuovo. Questo non deve togliere la poesia che c'è stata finora, ma renderla più realistica.

In occasione di questi sei mesi trascorsi in Svezia, mi dedico di nuovo "Ricomincio da qui" di Malika Ayane, per gli stessi motivi per cui me l'ero dedicata la prima volta.
PS: non sono io a suonare così bene quella chitarra, purtroppo!


domenica 10 febbraio 2013

Le parabole zen di zia Assunta: Pattinare sul ghiaccio

Domenica scorsa ho preso la tunnelbana di prima mattina. Sì lo so, è un po' bizzarro, ma dovevo andare al KTH per finire un progetto di quelli che sembrano succhiarti via la linfa vitale. Una volta sul treno ho notato un sacco di persone con i pattini, non ai piedi ovviamente.

In questo periodo tutti vanno a pattinare sul ghiaccio. Un esempio è la bellissima gara Uppsala-Stoccolma, seguendo l'antica rotta vichinga.



Vi starete chiedendo cosa c'entri zia Assunta con tutto questo (se non sapete chi è cliccate qui). Proprio l'ultima volta che sono andato a trovarla, mi ha raccontato una nuova parabola.

Oh nini, com'è bello il ghiaccio. Quand'ero in Canadà io e il tu' zio s'andava sempre a pattinare sui laghi. Ma c'è da coprirsi bene eh! A uno che pattinava con noi li ghiacciò il pipi e dovettero portarlo via!

Le altre parabole zen di zia Assunta:
zia Assunta e la tazza di tè
zia Assunta alla ricerca del pollo perduto

giovedì 7 febbraio 2013

" Potresti donare il 10% al KTH " - ambizioni.


Donkeyboy feat. Oslo Soul Children - Ambitions (Live@Skavlan)
 

Qualche giorno fa ho parlato di uno dei nuovi corsi che sto seguendo. Tramite l'aiuto del professore gesticolante sono riuscito a definire il topic su cui farò ricerca.

Inoltre, da poco sono venuto a conoscenza dell'esistenza di un concorso per idee che si svolgerà a breve. Ci ho pensato un po', e ne ho buttata giù una. In questi giorni sto lavorando sui documenti necessari per esporla al concorso. Penso di non essermi mai preso così sul serio. Di giorno fisso il foglio con le deadline del concorso, e di notte mi alzo di sorpassalto perché voglio appuntare i dettagli che il mio cervello continua ad elaborare. Sebbene in non pochi momenti io pensi di stare facendo una cazzata, sono deciso ad andare fino in fondo.

Poiché la mia idea è inerente al topic che ho sviluppato grazie all'aiuto del professore, gli ho scritto una e-mail per avere il permesso di usarla.

Lui ha risposto: "sei completamente libero di utilizzare questa idea per la competizione. In caso diventi veramente di successo potresti donare il 10% del ricavato al KTH. Ti auguro un grande successo".

sabato 2 febbraio 2013

Le regole: la Svezia e l'alcol

Dopo aver raccolto alcuni consigli da svedesi purosangue, ho deciso di scrivere le regole riguardanti la Svezia e l'alcol, in perfetto stile "Internazionale".

1) A quanto pare, se ti vuoi sbronzare con stile devi dire "Hej då!"(arrivederci) guardando il drink, prima di berlo alla goccia.
2) L'alcol costa troppo nei locali, quindi si beve a casa in compagnia e poi si va a ballare.
3) Nei supermercati si possono comprare solo alcolici a bassa gradazione.
4) Ci vogliono almeno 15 birre light del supermercato per potersi ubriacare.
5) Mai andare al Systembolaget (catena di negozi gestita dal governo, unico posto dove si possono comprare gli alcolici) alle 14 di sabato (un'ora prima della chiusura, che dura fino al lunedì). Il panico totale.