domenica 25 novembre 2012

La cena con gli impiegati della Ericsson

Arrivo all'Electro, uno dei pub del campus principale del KTH. All'entrata un ragazzo controlla che io sia in lista;  tutto va come deve andare,  per ora. Entro, e mi siedo ad un tavolo con i miei colleghi. Noto un proiettore, e un uomo in giacca e cravatta che gonfia il petto, poi inizia a parlare. Dopo un paio di clic sul suo laptop, parte un video di presentazione in cui le animazioni tridimensionali e la voce narrante tessono le lodi della Ericsson.

Dopo il video, un intervista ad un ragazzo che si è da poco laureato al KTH, e oggi lavora per la Ericsson. Tra le domande su quanto lui ami l'azienda, e sul cosa abbia comprato con il suo primo abbondante salario, finalmente arriva la pausa.

Dopo la pausa, la serata riprende con un'altra eccitante intervista. Infatti, viene intervistato...
Ah già, non lo so. Io sono già in tunnelbana che torno a casa. Mi aspettavo una cena con gli impiegati della Ericsson, non un talk-show caratterizzato dallo stesso fanatismo che contraddistingue l'apertura degli Apple store.

Peccato, potevo essere andato a vedere la cover band degli Swedish House Mafia - i biglietti per gli originali sono andati sold out ormai molte lune fa.


giovedì 22 novembre 2012

Chiedere aiuto

Stasera volevo scrivere qualcosa riguardo l'imparare a chiedere aiuto. Ripensavo a quando non tornava quell'esercizio sul fade margin, e mi sentivo stupido perché pensavo che tutti gli altri fossero riusciti a farlo, mentre io non avevo capito quanta potenza dovevo aggiungere per assicurare una comunicazione stabile. Purtroppo, ogni corso dura solo 6 settimane. Non c'è tempo per risolvere i problemi da soli, e bisogna chiedere aiuto immediatamente. È d'obbligo, se non vogliamo affogare.

Poi ho appreso, con grande dispiacere, della notizia di un quindicenne che si è tolto la vita, perché omosessuale. E ho pensato che a volte allo stesso modo vanno le cose nel corso della vita. Non è facile dire a se stessi che si è in una situazione di difficoltà, che sia minuscola o immensa. A volte si pensa che possiamo ignorarla e risolverla più tardi, o ancor peggio, a volte crediamo di avere davvero qualcosa di sbagliato e troviamo umiliante anche solo dirlo. Ma non c'è tempo per risolvere i problemi da soli, e bisogna chiedere aiuto immediatamente. È d'obbligo, se non vogliamo affogare.


domenica 18 novembre 2012

Ma chi è quella pazza che ulula sul palco?


La pazza in questione si chiama Malin, ed è la cantante dei Niki and the Dove, uno dei miei gruppi svedesi preferiti. Li abbiamo già definiti come il sound ideale per un' escursione solitaria nella foresta. Venerdì sera vado a vedere il loro concerto al Debaser a Medborgarplatsen - sì, ci vuole un po' di esercizio prima di poterlo pronunciare senza mordersi la lingua. Arriviamo abbastanza presto, perché voglio essere sicuro di non perdermi anche solo un minuto del concerto. Dopo un po' di attesa tra la folla di hipster, i Niki and the Dove salgono sul palco, e iniziano il loro spettacolo.

Riesci a vedere Malin?
La cantante ha un certo fascino animalesco. Ha un sacco di collane sgargianti, alcune delle quali sono direttamente collegate ai suoi polsi. Una corona di fiori dalle dimensioni spropositate si adagia sulla sua testa. Intanto che gioca con i campionatori, effetti speciali, o tamburelli, si dimena come un lupo che ulula alla luna.

Gustaf (tastiere, tamburi, e quello che gli capita sotto mano)
Gli strumenti sul palco sono sorprendenti. Un sacco di percussioni, sia analogiche che non. Tre microfoni per ottenere diversi effetti della voce. Tastiere, campionatori, e tanti effetti speciali.

Finalmente Malin(voce ed effetti speciali)

La musica trasporta in un mondo parallelo; fatto di animali, foreste, e racconti surreali. Forse a volte un po' sopra le righe, ma tutto ci sta nel mondo che creano.

martedì 13 novembre 2012

Quella volta in cui sgamai degli italiani sprovveduti-My reindeer friend


Sono in tunnelbana mentre sto chiacchierando in inglese con il mio amico dall'estremo oriente. Due italiani sprovveduti mi osservano. Vi mostro qua sotto il motivo della loro curiosità.

Il mio renna-orecchino
Italiani sprovveduti:"Ma l'hai visto quello?"
Italiani sprovveduti:"Ma che c'ha all'orecchio?"
Italiani sprovveduti:"Che roba!"
Cercavano di fare finta di guardare da qualche altra parte intanto che parlavano.

Mi giro verso di loro.
Comfort_noise:"Vi piace il mio orecchino, vero?"
Diventano bianchi come cadaveri, e dopo un po' di esitazione (chissà perché il correttore automatico del mio cellulare suggerisce la parola adorazione), rispondono.

Italiani sprovveduti:"Nono ma si diceva per dire che è particolare, che non ce l'ha nessuno! Proprio bello!"
Comfort_noise:"Grazie, è proprio quello che penso anch'io!"

Ho imparato due cose da questa storia:
(i) Vado molto fiero del mio renna-orecchino. Ma forse questo lo sapevo già!
(ii) Devo smettere di commentare a voce alta gli altri solo perché non parlano la mia lingua, altrimenti un giorno potrei ritrovarmi in una storia simile a questa, ma nel ruolo di italiano sprovveduto.

mercoledì 7 novembre 2012

Cucina cinese, Charlotte, teamwork.


In una puntata di sex and the city si può osservare lo scontro tra Charlotte, una delle protagoniste, e sua suocera, una datata signora che emana un certo odore di antica nobiltà. Nel video qua sotto potete vederla in azione durante delle compere.


La questione della disputa è l'adozione di una bambina cinese. La suocera si esprime senza mezzi termini, ma con la classe che la contraddistingue: non mi è mai piaciuta la cucina cinese.

A me, al contrario della suocera scorbutica, la cucina cinese piace. Tant'è che ho chiesto ad un collega dall'estremo oriente di lavorare con me per dei progetti. Ci siamo incontrati già diverse volte, e direi che le cose stanno andando benissimo. Vedo qualcosa di svedese in lui: è un tipo molto pacato, ed esprime le sue opinioni con assertività.


venerdì 2 novembre 2012

Anvedi 'sti svedesi tamarri?!

Urge una confessione. Fino a qualche anno fa, quel comfort_noise che si delizia con ricercate sonorità (leggasi con ironia), era uno di quelli che si definiscono romantici tamarri.

Ebbene sì, comfort_noise ascoltava tutte quelle canzoni tamarre da discoteca in cui si parla d'amore tramite frasi scontate, e una certa sensazione malinconico-catartica viene somministrata tramite suoni sintetici e bassi assordanti. Ma che ci potevo fare, non riuscivo a resistere!

E allo stesso modo non riesco a resistere oggi! La Svezia continua a punzecchiare il tamarro che c'è in me. Tutto quello che posso fare è proporre qua sotto tre pezzi di artisti svedesi che contribuiscono a tenere alto il livello di tamarraggine musicale. Il che non deve essere necessariamente un male.

(i) Come potevo non iniziare dagli Swedish House Mafia? Purtroppo non posso spendere alcuna parola su di loro, poiché la fama li precede.


(ii) Ecco Avicii, che l'anno scorso ha collaborato con Leona Lewis, con tanto di moccoli in svedese a metà del video - al chirurgo smette di funzionare lo stereo.


(iii) Concludo con un esempio di quanto ad oggi sia labile il confine tra dance e pop. Queste signorine rappresentano una delle novità dalla terra delle köttbullar. Si chiamano Icona Pop, e dicono che non hanno tempo per gli uomini, ma solo per i loro sintetizzatori.